lunedì 21 novembre 2016

Il treno per il Meisterschale

Tuchel sceglie uomini e sistema adeguati e resta avvinghiato alla battaglia per il primo posto.

di Emanuele Mongiardo






In un’intervista al Guardian pochi giorni prima della finale di Champions del 2013 Klopp aveva rilasciato, tra le altre, un’interessante dichiarazione su Sacchi e sulla sua idea di calcio: «Ai tempi del Mainz guardavamo video di esercitazioni difensive del Milan, con Maldini, Baresi e Albertini che ripetevano per 500 volte gli stessi movimenti senza la palla. Prima di conoscere Sacchi pensavamo che se gli avversari erano più forti, allora avremmo perso. Ma dopo abbiamo capito che con la tattica si può battere qualsiasi squadra»

A distanza di tre anni dalla sconfitta di Wembley il copione della Bundesliga non sembra essere cambiato: il Bayern continua a interpretare il ruolo del cattivo di James Bond e tocca al Borussia Dortmund provare a spodestarlo dal trono. Aldilà delle differenze nei principi di gioco, anche Tuchel come Klopp ha ben assimilato la lezione del vate di Fusignano e affidandosi a un piano gara studiato in ogni minimo dettaglio è riuscito nell'impresa di infliggere al Bayern di Carlo Ancelotti la prima sconfitta in campionato. 

La sfida coi bavaresi rappresentava un crocevia fondamentale per la stagione dei gialloneri, già distanti sei punti dai rivali. Una sconfitta avrebbe compromesso definitivamente il cammino verso il Meisterschale. Tuchel, come un sarto, ha tessuto la formazione su misura del proprio avversario, optando per una difesa a 3 (o a 5, lo aveva già fatto nello scorso campionato). Il terzetto davanti a Burki è composto da Ginter, Sokratis e Bartra. Sulle fasce si affida a due fedelissimi di Klopp, Pisczek e Schmelzer, mentre a centrocampo gli specialisti del pressing di scuola tedesca Gotze e Schurrle vengono preferiti al talento di Mor e Dembele per affiancare Weigl. In avanti accanto ad Aubameyang prende posto Ramos, altro giocatore votato all’aggressione alta dell’avversario. 

Ancelotti invece cavalca le proprie certezze e schiera la formazione migliore possibile, considerando gli acciacchi di Robben e il jet leg di Douglas Costa di ritorno dal Sud America. Lahm, Boateng, Hummels e Alaba presidiano la porta di Neuer. Thiago e Kimmich affiancano Xabi Alonso mentre in avanti Ribery a sinistra e Muller a destra supportano Lewandowski. 



Ruthless aggression

Dalle prime battute si intuisce come le chiavi della partita saranno il recupero palla e la capacità delle due squadre di negare all'avversario un’uscita pulita del pallone dal basso. Entrambe vogliono aggredire il lato forte non appena la palla giunge al terzino. La differenza però sta nell'efficacia con cui viene portato il pressing. 

Il Borussia innanzitutto cerca di sporcare la costruzione bassa sfruttando la struttura posizionale degli avversari: il Bayern inizia l’azione alternativamente con i due centrali o con i due centrali più Alonso. Se lo spagnolo resta a centrocampo, allora gli ospiti adottano il 2-4-2-2, con Kimmich e Ribery che stringono in mezzo e Thiago e Xabi che si allineano. Se l’ex madridista invece si abbassa, allora Kimmich scala dietro per affiancare Thiago. Quando ad impostare vi sono solo i due centrali, Ramos e Aubameyang si alzano su di loro. 




Quando invece Xabi Alonso si abbassa tra Boateng ed Hummels, a seconda del lato una punta va sul centrale di fascia, mentre l’altra copre il basco, schermando così contemporaneamente anche il passaggio sull’altro centrale di fascia. A centrocampo Schurrle e Gotze possono sfruttare i due riferimenti avversari (Alonso-Thiago o Kimmich-Thiago). Non appena il centrale trasmette palla al terzino, tocca a una delle due mezzali attaccare il possessore a seconda del lato, oscurando contemporaneamente la linea di passaggio per il mediano più vicino; l’altra mezzala ovviamente deve stringere nella direzione del pressing. Il Bayern in questo modo è in apnea: il Borussia vuole provare a recuperare il pallone prima possibile nelle zone più alte del campo. 


Ramos scherma Alonso, Aubameyang attacca Hummels e Gotze stringe su Thiago; il numero dieci riesce facilmente a recuperare palla. Da notare come Ribery provi ad abbassarsi per ricevere. La difesa a tre però permette al Borussia di mandare uno dei difensori esterni alto a difendere (in questo caso Ginter).



Il Bayern invece varia la struttura del pressing a seconda del lato, sempre con l’obiettivo di stringere il più possibile il campo degli avversari. Se il pallone transita a sinistra, Muller va sul difensore di quel lato (Bartra), Lewandowski marca il difensore centrale (Sokratis), Kimmich esce sul terzino sinistro (Schmelzer) e uno tra Thiago si alza per pressare Weigl, formando una sorta di 4-1-3-2. Anche Ribery stringe sul lato forte e va nella zona di Gotze, mentre Xabi Alonso si alza su Schurrle. 

Quando la palla va al difensore di destra (Ginter), Ribery si alza su di lui, Lewandowski scala su Sokratis e Muller scherma Weigl.




Ma per quasi tutto il primo tempo il pressing del Bayern risulta troppo blando per impensierire il Borussia che spesso non ha difficoltà nell’uscire palla a terra. 


Ribery e Lewandowski pigri in pressione. Il Borussia riesce facilmente a far circolare la palla da un lato all'altro della difesa. Bartra è libero di avanzare e cambiare gioco sul lato scoperto, dove Gotze e Pisczek possono avanzare per via del precedente e vano tentativo di pressare il Dortmund sul lato palla.

Nella propria metà campo i bavaresi difendono invece con un più canonico 4-4-2, con Kimmich e Ribery nel ruolo di esterni. 


Creare gli spazi

Nel tentativo di aggirare le linee avversarie gli uomini chiave della fase offensiva di Tuchel sono senz'altro le due mezzali, scelte oltre che per l’abilità nel pressing anche per la loro capacità di leggere gli spazi e attaccarli. Il Borussia adotta un 3-1-4-2 con i terzini larghi sulla linea laterale quasi all'altezza di Gotze e Schurrle per tenere impegnati Alaba e Lahm, mentre invece le punte giocano vicine per poter combinare una volta ricevuta palla e, soprattutto, per impedire diagonali verso l’esterno a Hummels e Boateng: difatti ai fianchi dei due centrali devono inserirsi Gotze e Schurrle. Come detto, quando il Borussia giunge nella metà campo avversaria i due terzini si posizionano all’altezza delle mezzali. In questo modo Lahm e Alaba sono costretti a uscire alti su di loro. Si crea uno spazio alle loro spalle in cui due giocatori come Gotze e Schurrle possono inserirsi facilmente, sfruttando anche l’incapacità di Thiago e Xabi Alonso di difendere all’indietro. 

La combinazione di pressing alto e inserimenti delle mezzali alle spalle di centrocampisti e terzini determina anche le circostanze dell’1 a 0. Al nono minuto il Bayern è costretto a riciclare il possesso su Hummels. Aubameyang lo attacca, mentre Ramos copre Xabi Alonso in salida lavolpiana. Gotze e Schurrle pressano Thiago e Ribery. Il Dortmund recupera il possesso dapprima col proprio numero dieci, poi, pochi secondi dopo un tentativo di cross sventato da Xabi, è Pisczek a rubare ancora il pallone ad Alaba all’altezza della trequarti avversaria. 

Il Bayern perde palla nella stessa zona per due volte nel giro di dieci secondi.

A quel punto il Bayern si è schiacciato troppo per difendere e il Borussia può consolidare il possesso nella metà campo avversaria avvalendosi del contributo di Bartra e Ginter. Dopo un minuto abbondante di possesso proprio un appoggio di Ginter su Pisczek innesca l’uscita in pressing di Alaba. Alle sue spalle si fionda Gotze che riceve dal terzino polacco. Thiago prova a seguirlo ma senza troppa convinzione, anche perché l’ex compagno riceve parecchio defilato e può solo crossare. 




Ma sul traversone dopo una serie di rimpalli Aubameyang di tacco riesce a servire Schurrle proprio nella zona che Alcantara avrebbe dovuto presidiare se solo non avesse provato a seguire Gotze. L’ex blaugrana allora prova ad andare incontro all'avversario, ma anche Alaba decide di uscire. Così Gotze si trova da solo sul vertice destro dell’area, riceve e confeziona l’assist per l’uno a zero di Aubameyang, su cui Boateng ha la colpa di non scalare. 

Il Bayern prova a rimediare affidandosi alle proprie direttrici offensive. Ancelotti vuole sfondare principalmente per vie centrali sfruttando il movimento incontro di Ribery per innescare una serie di spostamenti difensivi di cui potrebbe approfittare Lewandowski. Mentre l’anno scorso Guardiola imponeva ai suoi esterni di stare larghi e alti per smagliare la difesa avversaria e, in alternativa, inondare l’area di cross, quest’anno il francese in particolare ha maggiori responsabilità con e senza palla. Deve stringere verso il centro, posizionarsi se possibile alle spalle del centrocampo avversario e ricevere nell’half space o comunque costringere il difensore centrale di turno ad alzarsi su di lui. Si crea così un buco nella linea difensiva avversaria in cui può inserirsi Lewandowski. A quel punto tocca ai centrocampisti o ai difensori innescare il polacco. Una situazione che ha generato, per esempio, il momentaneo 2 a 0 contro il Werder Brema alla prima giornata. 

Anche contro il Borussia Ancelotti punta su questo particolare schema. Tuchel con la difesa a tre altissima aveva proprio intenzione di utilizzare i centrali esterni per seguire i movimenti degli avversari negli half spaces e non è raro vedere Ginter seguire Ribery anche fino al centrocampo. In questo modo i fianchi di Weigl non sono più scoperti. Tuttavia questo facilita l’esecuzione dell’imbucata su Lewandowski da parte del Bayern che se riesce a consolidare il possesso può sfruttare i traccianti millimetrici dei propri difensori centrali e di Xabi Alonso. Più volte sul lato sinistro Ribery attira l’uomo e Hummels lancia Lewandowski che si ritrova in situazione di uno contro uno con Sokratis. 




Ginter si alza su Ribery e Lewandowski detta il passaggio alle sue spalle. Il lancio di Hummels è ben calibrato, ma lo stop del polacco è difettoso.



A destra invece Muller sembra spaesato: Ancelotti gli chiede di stazionare a metà tra terzino sinistro e centrale sinistro, probabilmente per permettere a Kimmich di ricevere alle spalle del centrocampo. Ma da quel lato il Bayern è troppo prevedibile e verso la fine del primo tempo Muller e Lewandowski iniziano a scambiare la posizione: il polacco dovrebbe in teoria riprodurre i movimenti incontro di Ribery per creare spazio e permettere al compagno di inserirsi alle spalle della difesa. 



Quando non è possibile tentare il passaggio oltre la linea difensiva, i bavaresi provano a sfondare sulle fasce, arrivando spesso al cross in particolare sulla catena di sinistra (a destra Kimmich non è un esterno di ruolo e Lahm tende a rimanere più basso rispetto ad Alaba anche per aiutare la costruzione). Tuttavia i soli Lewandowski e Muller non bastano ad impensierire i tre centrali difensivi avversari, spesso coadiuvati da Weigl o dal terzino del lato opposto. 



Il Bayern non riesce a creare grosse occasioni; Ancelotti allora invita Thiago e Kimmich ad inserirsi con più frequenza in occasione dei traversoni dalla fascia e impone un pressing più aggressivo e preciso. 



Il ritorno del Bayern

Già dalla fine del primo tempo gli ospiti costringono Burki al rinvio lungo. Per limitare i danni e cercare di mantenere più possessi possibile anche con i rinvii lunghi, Tuchel nel secondo tempo cambia la disposizione dei suoi. Si passa dal 5-3-2 al 5-2-3: al momento del lancio del portiere Aubameyang resta tra i centrali, mentre Schurrle e Ramos si alzano sul terzino di riferimento per contendere il pallone di testa (di norma Schurrle su Lahm e Ramos su Alaba, ma vi sono anche degli scambi di lato; si vuole sfruttare il mismatch con Lahm prima e Rafinha poi); Gotze ha il compito di staccarsi dal centrocampo e aggredire la seconda palla, mentre i terzini hanno il compito di schermare il passaggio sul trequartista avversario che occupa l’half space (Ribery o Muller). 


Qui Schurrle non riesce a contendere in tempo il pallone a Lahm, che appoggia su Alonso. Gotze attacca subito lo spagnolo che ritorna dal capitano. Lahm prova a servire Muller nell'half space ma Schmelzer è bravo ad intercettare

In generale nel secondo tempo il Bayern occupa stabilmente la metà campo avversaria e il Borussia si affida alle transizioni, adottando un 5-4-1 in fase di non possesso con Ramos largo a destra e Aubameyang riferimento centrale pronto a scatenarsi in velocità. 

Al minuto 57 Ancelotti inserisce Douglas Costa per Kimmich. Con l’ingresso del brasiliano la catena laterale destra inizia ad avere un’efficienza pari a quella della catena di sinistra. Anche Lahm inizia a sganciarsi di più dalla difesa: rispetto a Kimmich Costa ama anche ricevere larghissimo a destra; a quel punto Lahm può avanzare più facilmente e agire anche da mezzala. Diventa frequente il due contro due con Schurrle e Schmelzer, anche perché ora Lahm, partendo più avanzato e centrale può sfruttare i tagli interno-esterno per sovrapporsi. 

La partita prosegue secondo questo canovaccio fino al novantesimo. Il Borussia vince e Ancelotti incassa la sua prima sconfitta in Bundesliga. La classifica vede ora il Lipsia in testa a tre punti proprio dai bavaresi, mentre i gialloneri mantengono invariato il distacco dal primo posto. A questo punto l’esito del campionato è meno scontato di quanto si potesse pensare un mese fa: il Bayern di Ancelotti non è dominante come quello di Guardiola e di partita in partita gli avversari trovano il modo di metterlo in difficoltà. Il Lipsia è in uno stato di forma smagliante che senz'altro aiuta la buona riuscita dei principi di gioco intenso, verticale e votato al pressing di Hassenhuttl. 

Se il Borussia dovesse riuscire a mantenere un rendimento più costante potrebbe sfruttare questo clima di incertezza per riconquistare il Meisterschale a cinque stagioni di distanza dall’ultima volta.


Articolo a cura di Emanuele Mongiardo

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